I comandi austro-ungarici avevano progettato la difesa della valle già a inizio Novecento perché offriva buone possibilità di penetrazione verso la pianura veneta e il territorio italiano.
Ci sono, ancora ben visibili e riconoscibili, depositi per armi e viveri, camminamenti coperti, postazioni di mitragliatrici e artiglieria, alloggiamenti dei soldati.